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Presso il Centro Veterinario VetStudio siamo in grado di effettuare visite cardiologiche complete potendo affiancare approfondimenti diagnostici tramite elettrocardiografia, radiologia toracica ed ecocardiografia.
L’Insufficienza Mitralica è la malattia cardiaca acquisita più frequente che accomuna tutti i cani di piccola e media taglia. E’ anche nota con altri nomi: malattia mitralica cronica, endocardiosi mitralica, insufficienza mitralica, malattia valvolare mitralica cronica. Tanti, per definire una sola patologia.
Solitamente sopra gli 8 anni di età, in alcune razze anche sopra i 6 (Cavalier KCS e Barbone nano), compare un processo degenerativo che nel 60% dei casi colpisce solo la valvola mitralica, nel 30% sia la mitrale che la tricuspide e solo nel 10-15% dei casi solo la tricuspide.
Le valvola mitralica e tricuspidale sono valvole atrio-ventricolari, valvole cioè che separano la cavità atriale (dove il sangue arriva dal piccolo o grande circolo) dalla cavità ventricolare (cavità nettamente più muscolare che serve da vera pompa per portare il sangue nel circolo polmonare o sistemico). Queste valvole vanno spesso incontro ad un processo degenerativo. La loro costituzione sottile che offre una buona tenuta stagna (così che quando il ventricolo si contrae per gettare in circolo il sangue, questo non torni indietro nell’atrio…) si modifica. Le valvole si ispessiscono e cambiano forma. Si creano delle proliferazioni a forma di cavolfiore sui loro margini che quindi non danno più tenuta ma permettono un rigurgito più o meno marcato nell’atrio corrispondente.
La patologia si evidenzia alla visita clinica di routine attraverso l’auscultazione cardiaca con il fonendoscopio che mette in evidenzia un soffio dato dalla presenza di un flusso ematico non più laminare ma turbolento del sangue. Questo “rumore” anomalo è dovuto al passaggio irregolare del sangue a causa della non più efficace tenuta della valvola.
Una volta evidenziato il soffio è opportuno indagarne maggiormente la causa.
Per farlo si hanno a disposizione varie metodiche diagnostiche tra cui radiologia toracica, elettrocardiogramma ed ecocardiografia.
La cardiomiopatia dilatativa primaria del cane è una patologia del muscolo cardiaco su base familiare o genetica, caratterizzata da un’alterazione strutturale dei miociti (le cellule del miocardio) a causa della quale essi perdono la loro capacità di contrarsi, provocando una dilatazione delle camere cardiache e una ridotta gittata cardiaca.
Le conseguenze di queste alterazioni potranno essere lo sviluppo di insufficienza cardiaca congestizia e/o di aritmie (quali fibrillazione atriale o tachiartimie ventricolari) in seguito alle quali può sopravvenire la morte improvvisa come unico segno clinico della patologia.
EZIOLOGIA: nella maggior parte dei casi la cardiomiopatia dilatativa del cane ha una base familiare o genetica. I cani più frequentemente colpiti da questa forma di cardiopatia sono quelli di taglia grande o gigante con una particolare predisposizione di razza nel Dobermann e nel Terranova.
E’ possibile notare in ordine di gravità i seguenti segni clinici:
• Soffio a livello della valvola mitrale, tachiaritmie
• Intolleranza all’esercizio fisico e dimagrimento
• Sincopi
• Sintomi di insufficienza cardiaca congestizia
Non esistendo alcun trattamento risolutivo per questa patologia ed essendo la prognosi assolutamente infausta dal momento in cui si manifestano i primi sintomi, si raccomanda caldamente l’esecuzione degli screening di razza in tutti i pazienti tra i due e i sette anni di età.